Chi sta già fruendo delle detrazioni IRPEF 65% per lavori di riqualificazione energetica può ottenere un secondo credito d’imposta purchè sia asseverata il sopravvenuto efficientamento.
Ecobonus per caldaie a biomassa, le istruzioni per beneficiare dell’agevolazione
3 maggio 2018/da Francesca Ressa
La guida alla detrazione 50% per caldaie a biomasse: i requisti dell’intervento e la documentazione necessaria per l’invio all’ENEA
Gli interventi di sostituzione o nuova installazione di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili godono dell’agevolazione fiscale, ecobonus, in quanto interventi di riqualificazione energetica.
La legge di bilancio 2018 ha confermato l’ecobonus sull’acquisto di caldaie a biomassa, ma ha ridotto la detrazione dal 65% al 50%.
Nel dettaglio, è possibile detrarre al 50% delle spese totali sostenute dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018, per un importo massimo pari a 30.000 euro per unità immobiliare.
Per poter accedere all’agevolazione, gli edifici devono essere esistenti alla data della richiesta di detrazione, ossia accatastati o con richiesta di
accatastamento in corso e in regola con il pagamento di eventuali tributi.
Nel nuovo vademecum ENEA i requisti dell’intervento e la documentazione necessaria circa l’intervento con caldaie a biomasse.
Requisti tecnici
Tra i requisiti tecnici specifici richiesti si ha che:
- l’intervento deve configurarsi come sostituzione totale o parziale del vecchio generatore termico o come nuova installazione sugli edifici esistenti
- il generatore di calore deve appartenere ad una delle categorie indicate in tabella
- il rendimento utile nominale minimo non deve essere inferiore all’85%
- deve avere la certificazione ambientale di cui al dm 186/2017
- ci deve essere il rispetto di normative locali per il generatore e per la biomassa
- ci deve essere conformità alle norme UNI EN ISO 17225-2 per il pellet, UNI EN ISO 17225-4 per il cippato e UNI EN ISO 17225-5 per la legna
Documentazione necessaria
La documentazione da trasmettere all’ENEA attraverso l’apposito sito web è la “Scheda descrittiva dell’intervento”.
Il calcolo del risparmio energetico, in nel caso di nuova installazione, va eseguito in relazione alla tecnologia standard di riferimento(caldaia a gas a condensazione).
Per quanto riguarda, invece, la documentazione di tipo tecnico che il cliente deve conservare:
- asseverazione redatta da un tecnico abilitato (ingegnere, architetto, geometra o perito) iscritto al proprio Albo professionale, contenente i requisiti tecnici descritti
- originale della documentazione inviata all’ENEA, debitamente firmata
- schede tecniche
La documentazione di tipo amministrativo riguarda:
- fatture relative alle spese sostenute
- ricevuta del bonifico bancario o postale
- ricevuta dell’invio effettuato all’ENEA (codice CPID); nel caso di invio postale, ricevuta della raccomandata postale
Vademecum ENEA
Di seguito il link a tutti i Vademecum dell’ENEA:
Inquinamento indoor, cosa fare per migliorare la qualità dell’aria nelle nostre case? Ecco un utile opuscolo
Dall’Istituto Superiore di Sanità l’opuscolo con gli accorgimenti da seguire contro l’inquinamento indoor. Suggerimenti anche per l’acquisto di mobili e ristrutturazione ambienti
L’inquinamento indoor è tra i principali rischi per la salute umana, come confermato anche dai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che sottolinea quindi l’importanza della qualità dell’aria indoor.
Nelle case, in particolare, sono presenti numerose sorgenti di inquinanti dell’aria che possono costituire un rischio per la nostra salute.
L’Istituto Superiore di Sanità, al riguardo, ha predisposto l’opuscolo divulgativo. L’aria nella nostra casa: come migliorarla?
Opuscolo
L’opuscolo pone particolare attenzione agli ambienti domestici, lavorativi (uffici, ospedali, banche, posta, ecc.), scolastici e ricreativi, in cui la presenza di inquinanti dell’aria può provocare gravi rischi alla salute umana.
Le case, in particolare, sono i tipici ambienti indoor dove si trascorre gran parte del tempo e sono presenti numerose sorgenti inquinanti dell’aria, quali ad esempio: materiali da costruzione, vernici, solventi, colle, arredi, mobili e tappezzerie, detergenti per la cura della casa e della persona, disinfettanti, insetticidi, antitarlo e antiparassitari, stufe e camini a legna o altre biomasse, candela, bastoncini di incenso e il fumo di sigaretta.
Nel documento vengono illustrate le sorgenti dell’inquinamento dell’aria indoor, l’impatto dei comportamenti individuali e una serie di azioni utili a ridurre l’inquinamento.
Cause inquinamento indoor
L’inquinamento dell’aria in ambienti chiusi, indoor, è causato da comportamenti errati messi in atto inconsapevolmente, ad esempio cucinare senza areare l’ambiente, o dalla presenza di mobili da arredo che possono contenere e sprigionare determinate sostanze inquinanti.
Laddove non c’è un corretto ricambio d’aria si possono accumulare gli inquinanti prodotti da diverse sorgenti come:
- composti organici volatici (es. naftalina)
- acidi e basi (es. candeggina e ammoniaca, per citare le sostanze più in uso)ù
- polveri
- prodotti da combustioni (NOx e CO)
- umidità, muffe, e acari
Gli accorgimenti
Nell’opuscolo sono presenti alcuni semplici suggerimenti, quali:
- usare aceto e bicarbonato di sodio e candeggina per la pulizia solo se necessario e ricordare che il buon profumo non è indice di pulito. E soprattutto ricordarsi di non miscelare mai i detersivi e di leggere attentamente le etichette dei prodotti
- areare il più possibile i locali
- non fumare in casa perché gli inquinanti rilasciati dal fumo persistono su pareti, vestiti, tende e arredi
- areare l’abitazione ed intensificare l’uso dell’aspirapolvere e dello straccio umido in caso di animali domestici
Infine, vengono anche forniti utili suggerimenti per l’acquisto di mobili e ristrutturazione di ambienti.
Maggiori informazioni sul sito: www.iss.it/indo
Ecco la piastrella solare ibrida: calpestabile, può produrre elettricità ed acqua calda
5 Aprile 2018
La nuova piastrella solare ibrida è in grado di sfruttare allo stesso tempo l’effetto fotovoltaico (energia elettrica) e l’effetto termico (acqua calda sanitaria)
Nasce da un team di ricerca del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Alma Mater di Bologna la nuova piastrella solare ibrida, un’importante novità per il settore del fotovoltaico capace di produrre sia energia elettrica che termica.
La nuova piastrella solare ibrida è in grado di garantire una doppia capacità produttiva di energia, termica ed elettrica, sfruttando le possibilità offerte dai sistemi ibridi.
Uno dei limiti storici degli impianti fotovoltaici tradizionali è infatti quello della scarsa produttività in rapporto alla superficie utilizzata.
Criticità a cui si è cercato di rimediare creando impianti ibridi: sistemi che utilizzano l’energia generata dal sole sfruttando allo stesso tempo sia l’effetto fotovoltaico, per produrre energia elettrica, che l’effetto termico, in grado di garantire alle abitazioni acqua calda sanitaria.
Rivestita con due diversi tipi di resina plastica, la piastrella solare è anche calpestabile, e quindi è idonea a qualsiasi applicazione: può essere utilizzata su superfici con particolari vincoli di metratura e di posa, fino ad oggi non del tutto superabili con le soluzioni presenti sul mercato.
Questo tipo di piastrella solare ibrida è stata progettata tenendo in massima considerazione due aspetti chiave per garantire la diffusione di questa nuova tecnologia: la facilità di produzione e la messa in opera da parte degli installatori.
Il risultato è un prodotto riproducibile in serie, con lo stesso spessore delle comuni piastrelle autobloccanti, che può essere facilmente installato.
Piastrella solare ibrida: le caratteristiche tecniche
Lo stampo dedicato prevede canali adattati alla creazione delle coperture inferiore e superiore con sigillatura del sistema. Dispone inoltre di sistemi appositi per il distacco della piastrella ibrida ultimata post colata. Due delle quattro pareti laterali entro le quali effettuare la colata sono amovibili al fine di garantire la perfetta modularità in fase di produzione.
Non richiede maggiori abilità rispetto alla posa di comuni piastrelle autobloccanti, di cui conserva lo spessore.
Le possibili applicazioni
- Nautica
- Camperistica
- Pavimentazioni industriali
- Terrazze e tetti piani.
I vantaggi
- Massimizzazione della produzione energetica integrata
- Eliminazione di tutti i vincoli tecnici e funzionali
- Facilitazione delle operazioni di posa, pulizia e manutenzione
- Facile conversione della pavimentazione esistente nel caso di applicazioni al suolo.
Ecco il superlegno, più resistente dell’acciaio
29 marzo 2018
I ricercatori dell’Università del Maryland hanno trovato il modo di rendere il legno 10 volte più resistente del normale. Più forte dell’acciaio e persino del titanio
E’ legno, è naturale e organico, ma si comporta come l’acciaio. Un trattamento chimico-meccanico di alcuni tipi di legno porta al rafforzamento della sua struttura, rendendola più resistente dell’acciaio.
Il nuovo modo di trattare il legno lo rende 11,5 volte più forte del legno naturale e 10 volte più duro.
Il nuovo materiale, che già chiamano superlegno, potrebbe essere un concorrente dell’acciaio o addirittura delle leghe di titanio, grazie alla sua resistenza. È anche paragonabile alla fibra di carbonio, ma è molto meno costoso.
Potrebbe essere il materiale del futuro per costruire case, automobili, strutture e perfino schermi anti proiettile.
Le caratteristiche del superlegno
Il super legno è sia forte che duro, una combinazione che di solito non si trova in natura, è resistente come l’acciaio, ma 6 volte più leggero: richiede 10 volte più energia per la frattura rispetto al legno naturale e può persino essere piegato e modellato all’inizio del processo.
Presenta valori di rigidezza quasi 11 volte maggiori rispetto a quella del legno naturale, 51,6 GPa contro 4,8 GPa.
La compressione assiale ha valori di 5,5 volte maggiori rispetto ad un legno naturale pressato (163,6 MPa contro 29,6 MPa), mentre la compressione perpendicolare è fino a 52,3 volte superiore (203,8 MPa contro 3,9 MPa).
Come si arriva al superlegno?
La lavorazione prevede due passaggi.
Nel primo tavole di diversi tipi di legno, tra cui quello di quercia, sono sottoposte a una bollitura di sette ore in una soluzione di idrossido di sodio (la comune soda caustica NaOH) e di solfito di sodio (Na2SO3).
Si tratta del tipico procedimento che serve per ottenere la polpa del legno per fare la carta e che permette di sciogliere e rimuovere parte della lignina e dell’emicellulosa dal legname.
E’ proprio la lignina il composto più importante in questo passaggio, perché da essa dipende principalmente la rigidezza del materiale. Al termine del primo processo essa viene decrementata di circa il 45,0% rispetto al suo contenuto totale.
Nel secondo processo il legno viene pressato alla temperatura di 100 gradi centigradi per 24 ore.
Le pareti cellulari collassano, aumentano di densità e portano il materiale a compattarsi. In questa fase il legno rimane a lungo sotto pressione e viene lievemente riscaldato, formando forti legami ad idrogeno che rinforzano l’intera struttura.
Il risultato finale è una tavola di legno con uno spessore di un quinto di quella originale, ma con una densità tre volte superiore e, soprattutto, una capacità di resistere ai cedimenti 11,5 volte maggiore rispetto all’originale.
Cavità e nodi, che costituiscono i punti deboli del legno quando sottoposto a sollecitazioni di varia natura, spariscono. Ma non finisce qui.
Il legno trattato acquisisce anche una certa omogeneità microscopica: le fibre di cellulosa, per effetto della combinazione dell’azione di compressione e dell’aumento di temperatura, si compattano a tal punto da formare veri e propri legami chimici. Nello specifico, trattasi di legami di idrogeno anche piuttosto forti e stabili, che fungono da super-collante.
Il processo produttivo viene poi ultimato con una fase di verniciatura finale per preservarne l’integrità nel tempo.
Il fattore scatenante sarebbe da ricercare proprio nella concomitanza di resistenza e resilienza, combinazione rarissima soprattutto per un materiale di origine naturale.
I risultati dei test
La robustezza del materiale ottenuto con il nuovo procedimento è stata testata utilizzando uno speciale cannoncino ad aria compressa, normalmente impiegato per provare la resistenza dei veicoli militari.
Un laminato composto da cinque tavole del nuovo materiale, con uno spessore complessivo di soli tre millimetri, si è dimostrato in grado di fermare un proiettile di metallo del peso di 46 grammi sparato a una velocità di circa 30 metri al secondo (108 chilometri orari). La velocità del proiettile utilizzato è molto inferiore a quella delle pallottole di un’arma, ma è paragonabile a quella di un’auto in movimento, rendendo quindi possibile l’utilizzo del nuovo materiale anche nei veicoli a motore, considerando inoltre lo spessore assai sottile del laminato utilizzato durante le prove.
I ricercatori hanno anche testato la resistenza all’umidità del nuovo materiale, ricavando risultati interessanti.
Il super legno è stato sottoposto ad ambienti estremamente umidi per più di 5 giorni e si è deformato appena del 10%.
Rivestendo inoltre il materiale con una vernice contro l’umidità, i ricercatori hanno ottenuto campioni che non si deformano dopo lunghe esposizioni in ambienti umidi.
Le applicazioni in edilizia
L’elevata resistenza insieme al peso ridotto aprono le porte ad un uso massiccio di questo materiale in edilizia, supportato da un processo di lavorazione poco complesso, poco costoso e che richiede solamente diverse ore di lavoro.
Tipologie di legni teneri come il pino o la balsa, che crescono velocemente e sono più rispettosi dell’ambiente, potrebbero sostituire i legni più lenti ma più densi come il teak, spesso utilizzato in ambito strutturale.
Inoltre non dimentichiamo i possibili risvolti sismici: la rinnovata rigidezza insieme alla maggior leggerezza rende il super legno più resistente alle sollecitazioni alla base.
Enea 2018, finalmente è possibile inoltrare la comunicazione all’Enea per le detrazioni fiscali (ecobonus) per gli interventi ultimati agli inizi del 2018
La Legge di Bilancio 2018 ha prorogato la possibilità di usufruire delle detrazioni per riqualificazione energetica, ma alcune regole sono cambiate.
Riassumiamo brevemente gli interventi ammessi e la quota di detraibilità nella seguente tabella.
INTERVENTI AMMESSI |
ALIQUOTA DETRAIBILE |
Serramenti e infissi | 50% |
Schermature solari | |
Caldaie Biomassa | |
Caldaie a condensazione classe A | |
Caldaie a condensazione classe A+ (con sistema di termoregolazione evoluto) | 65% |
Pompe di calore | |
Scaldaccqua a PDC | |
Coibentazione involucro | |
Collettori solari | |
Generatori ibridi | |
Sistemi di Building Automation | |
Microgeneratori | |
Interventi condominiali (superficie >25%) | 70% |
Interventi condominiali (superficie >25% + qualità media) | 75% |
Interventi condominiali combinati efficientamento energetico + riduzione 1 classe rischio sismico | 80% |
Interventi condominiali combinati efficientamento energetico + riduzione 2 classi rischio sismico | 85% |
La normativa vigente impone che entro 90 giorni solari dal termine dei lavori sia trasmessa all’Enea la dichiarazione telematica tramite l’applicativo relativo all’anno in cui sono terminati.
La dichiarazione da trasmettere varia in funzione dell’intervento; generalmente si tratta di compilare l’Allegato A al “decreto edifici” e la scheda descrittiva degli interventi realizzati (Allegato E), oppure la documentazione semplificata, costituita dal solo Allegato E o dal solo Allegato F.
Effettuata la trasmissione, il mittente ottiene una ricevuta telematica dall’Enea con il CPID (Codice Personale IDentificativo), valida a tutti gli effetti come prova dell’avvenuto invio.
Da notare che all’Enea non vanno inviate asseverazioni, relazioni tecniche, fatture, copia di bonifici, elaborati grafici, ecc. Tuttavia tale documentazione deve essere conservata a cura del contribuente ed esibita in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Tra l’altro è facoltà dell’Agenzia delle Entrate richiedere l’esibizione degli originali degli Allegati inviati (A, E o F), debitamente compilati, firmati e datati.
Comunicazione 2018 e portale Enea 2018
I contribuenti che hanno eseguito lavori di riqualificazione energetica terminati nel 2018 dovranno adottare l’apposito portale Enea 2018. In particolare, chi ha terminato i lavori nei primi giorni del 2018 deve inoltrare la dichiarazione entro i primi giorni di aprile (90 giorni dall’ultimazione), pena la perdita del beneficio.
Dal 30 marzo 2018 è operativo il nuovo portale Enea 2018 per le nuove comunicazioni.
Detrazione per risparmio energetico
Ricordiamo che l’agevolazione fiscale per il risparmio energetico consiste in detrazioni dall’Irpef (per le persone fisiche) o dall’Ires (per le società) ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti.
Le detrazioni sono riconosciute per le spese sostenute per:
- la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento
- il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni – pavimenti – finestre, comprensive di infissi)
- l’installazione di pannelli solari, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, ecc.
Indipendentemente dalla data di avvio degli interventi cui le spese si riferiscono, per l’applicazione dell’aliquota corretta (50, 65, 70, 75%) occorre far riferimento:
- alla data dell’effettivo pagamento (criterio di cassa) per le persone fisiche, gli esercenti arti e professioni e gli enti non commerciali
- alla data di ultimazione della prestazione, indipendentemente dalla data dei pagamenti, per le imprese individuali, le società e gli enti commerciali (criterio di competenza).
Quando gli interventi consistono nella prosecuzione di lavori appartenenti alla stessa categoria, effettuati in precedenza sullo stesso immobile, ai fini del computo del limite massimo della detrazione occorre tener conto anche delle detrazioni fruite negli anni precedenti.
Clicca qui sotto per saperne di più riguardo alle AGEVOLAZIONI FISCALI:
Smart windows, arrivano le finestre intelligenti che tengono al caldo d’inverno e freschi l’estate
15 marzo 2018
Smart windows, il rivestimento ultra-sottile in biossido di vanadio è in grado di reagire automaticamente alla radiazione solare, bloccando il calore d’estate e trattenendolo d’inverno. Il settore europeo del riscaldamento e del raffrescamento è uno dei comparti più promettenti per la crescita delle energie rinnovabili (fonte IRENA – agenzia internazionale delle energie rinnovabili).
Secondo questi studi entro il 2030, il 34% del fabbisogno termico del blocco potrebbe arrivare dall’energia pulita. E la percentuale potrebbe essere ulteriormente incrementata adottando, di pari passo, nuove misure di risparmio energetico.
Una delle opportunità più interessanti in questo campo è offerta dalle cosiddette smart windows, soluzioni edilizie in grado di rispondere in maniera innovativa a esigenze di tipo qualitativo-ambientali.
Un team di ricercatori dell’Università di Melbourne, in Australia, sta lavorando per rendere questa tecnologia sempre più responsiva agli stimoli esterni, e ha sviluppato un rivestimento ultrasottile e leggero da applicare alle finestre e in grado di reagire in modo automatico al caldo e al freddo.
Nascono così le finestre intelligenti in VO2 (biossido di vanadio), dispositivi capaci di regolare in modo naturale le temperature all’interno di un edificio.
In pratica sono in grado di bloccare l’entrata del calore durante l’estate e trattenerlo all’interno durante le stagioni fredde, modificando la loro trasparenza ai raggi infrarossi.
Smart windows: come funzionano?
Il biossido di vanadio è impiegato sotto forma di pellicola di rivestimento del vetro: lo strato che viene applicato è mille volte più sottile di un capello (50-150 nanometri), è completamente trasparente per l’occhio umano ed è dotato di proprietà optoelettroniche (la capacità di trasformare segnali elettrici in segnali ottici e viceversa), che reagisce alla luce e può essere controllato.
Mentre il rivestimento risulta trasparente all’occhio umano, diventa in realtà opaco reagendo a qualsiasi radiazione solare a infrarossi.
Quindi non richiede energia e risponde direttamente ai cambiamenti di temperatura.
Inoltre queste reazioni possono essere ‘guidate’ grazie a un interruttore, molto simile a un dimmer, che può essere utilizzato per controllare il livello di trasparenza della finestra e quindi l’intensità dell’illuminazione in una stanza.
I test effettuati dai ricercatori mostrano che le vetrate intelligenti in VO2 sono, dal punto di vista energetico, il 70% più efficienti durante l’estate e il 45% in inverno rispetto ai doppi vetri standard
Edilizia libera, finalmente la lista degli interventi che puoi realizzare senza permessi
9 marzo 2018
Molto spesso, quando occorre realizzare interventi edili “non pesanti”, sorgono dubbi – ai cittadini ma anche ai tecnici più esperti – sul fatto se sia necessario o meno ottenere un titolo abilitativo o quanto meno procedere a una comunicazione al comune. Inoltre, se necessaria, la comunicazione deve essere semplice o asseverata (quindi accompagnata da un’apposita relazione a firma di un tecnico abilitato)?
Il testo unico sull’edilizia (dpr 380/2001) già definisce le categorie di intervento realizzabili liberamente, i cosiddetti interventi in edilizia libera, ma si tratta di categorie di interventi e non di specifiche opere da realizzare o elementi da adottare. Quindi molto spesso sorgevano dubbi interpretativi proprio perché (almeno fino ad oggi) non esisteva una classificazione precisa di ogni opera.
Finalmente le regole sono cambiate. Da qualche settimana la Conferenza unificata Stato-Regioni ha siglato l’accordo sul glossario unico con l’esatta definizione degli interventi che non richiedono titolo abilitativo.
Ricordiamo che un intervento in edilizia libera è un intervento che non prevede la necessità di alcun titolo abilitativo e non richiede, quindi, permesso di costruire, SCIA o CILA.
Prima di analizzare il glossario unico, ricordiamo cosa prevede il testo unico per l’edilizia.
Interventi edilizia libera secondo il dpr 380/2001
Il dpr 380/2001 (testo unico edilizia) definisce all’art. 6 le diverse categorie di interventi realizzabili in edilizia libera.
In particolare, fatte salve alcune eccezioni, possono essere realizzati senza alcun titolo abilitativo i seguenti interventi:
- gli interventi di manutenzione ordinaria
- gli interventi di installazione delle pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW;
- gli interventi volti all’eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di ascensori esterni, ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio;
- le opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico, ad esclusione di attività di ricerca di idrocarburi, e che siano eseguite in aree esterne al centro edificato;
- i movimenti di terra strettamente pertinenti all’esercizio dell’attività agricola e le pratiche agro-silvo-pastorali, compresi gli interventi su impianti idraulici agrari;
- le serre mobili stagionali, sprovviste di strutture in muratura, funzionali allo svolgimento dell’attività agricola;
- le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni contenute entro l’indice di permeabilità, compresa la realizzazione di intercapedini interamente interrate e non accessibili, vasche di raccolta delle acque, locali tombati;
- i pannelli solari, fotovoltaici a servizio degli edifici fuori della zona A) di cui al dm 1444/68;
- le aree ludiche senza fini di lucro e gli elementi di arredo delle aree pertinenziali degli edifici.
Sono considerati interventi in edilizia libera, ma necessitano una comunicazione di avvio lavori al comune, anche le opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità e, comunque, entro un termine non superiore a 90 giorni.
Il glossario per l’edilizia libera specifica, per ogni categoria prevista dall’art. 6 del dpr 380/2001, quali opere ed elementi che possono realizzarsi.
Procediamo all’analisi di ciascuno di questi.
Interventi di manutenzione ordinaria
Le opere e gli elementi che rientrano nella manutenzione ordinaria sono i seguenti:
- Manutenzione riparazione, sostituzione, rinnovamento (comprese le opere correlate quali guaine, sottofondi, etc.) di:
- pavimentazione esterna
- pavimentazione interna
- Rifacimento, riparazione, tinteggiatura (comprese le opere correlate) di:
- intonaco interno
- intonaco esterno
- Riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- elemento decorativo delle facciate (es. marcapiani, modanature, corniciature, lesene)
- Riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- opera di lattoneria (es. grondaie, tubi, pluviali)
- impianto di scarico
- Riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- rivestimento interno
- rivestimento esterno
- Riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- serramento e infisso interno
- serramento e infisso esterno
- Installazione, comprese le opere correlate, riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- inferriata
- altri sistemi anti-intrusione
- Riparazione, sostituzione, rinnovamento, inserimento eventuali elementi accessori, rifiniture necessarie (comprese le opere correlate) di:
- elemento di rifinitura delle scale
- Riparazione, sostituzione, rinnovamento, inserimento eventuali elementi accessori, rifiniture necessarie (comprese le opere correlate)
- scala retrattile e di arredo
- Riparazione, sostituzione, rinnovamento, messa a norma di:
- parapetto e ringhiera
- Riparazione, rinnovamento, sostituzione nel rispetto delle caratteristiche tipologiche e dei materiali (comprese le opere correlate quali l’inserimento di strati isolanti e coibenti) del:
- manto di copertura
- Riparazione, sostituzione, installazione
- controsoffitto non strutturale
- Riparazione, rinnovamento
- controsoffitto strutturale
- Riparazione, sostituzione, rinnovamento, realizzazione finalizzata all’integrazione impiantistica e messa a norma di:
- comignolo o terminale a tetto di impianti di estrazione fumi
- Riparazione, rinnovamento o sostituzione di elementi tecnologici o delle cabine e messa a norma di
- ascensore
- impianti di sollevamento verticale
- Riparazione e/o sostituzione, realizzazione di tratto di canalizzazione e sottoservizi e/o messa a norma di:
- rete fognaria e rete dei sottoservizi
- Riparazione, integrazione, efficientamento, rinnovamento e/o messa a norma
- impianto elettrico
- Riparazione, integrazione, efficientamento, rinnovamento, compreso il tratto fino all’allacciamento alla rete pubblica e/o messa a norma di
- impianto per la distribuzione e l’utilizzazione di gas
- Riparazione, integrazione, efficientamento, rinnovamento, sostituzione e integrazione apparecchi sanitari e impianti di scarico e/o messa a norma di:
- impianto igienico e idro-sanitario
- Installazione, riparazione, integrazione, rinnovamento, efficientamento e/o messa a norma di
- impianto di illuminazione esterno
- Installazione, adeguamento, integrazione, rinnovamento, efficientamento, riparazione e/o messa a norma di:
- impianto di protezione antincendio
- Installazione, adeguamento, integrazione, efficientamento (comprese le opere correlate di canalizzazione) e/o messa a norma
- impianto di climatizzazione
- Riparazione, adeguamento, integrazione, efficientamento (comprese le opere correlate di canalizzazione) e/o messa a norma di:
- impianto di estrazione fumi
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento e/o messa a norma di:
- antenna/parabola
- altri sistemi di ricezione e trasmissione
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento e/o messa a norma di
- punto di ricarica per veicoli elettrici
Pompe di calore di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento e/o messa a norma di
- pompa di calore aria-aria
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento e/o messa a norma di
- deposito di gas di petrolio liquefatti
Eliminazione delle barriere architettoniche
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento, messa a norma, purché non incida sulla struttura portante di:
- ascensore, montacarichi
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento, messa a norma di:
- servoscala e assimilabili
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- rampa
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- apparecchio sanitario e impianto igienico e idro-sanitario
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- dispositivi sensoriali
Attività di ricerca nel sottosuolo
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- opere strumentali all’attività di ricerca nel sottosuolo attraverso carotaggi, perforazioni e altre metodologie
Movimenti di terra
- Manutenzione, gestione e livellamento di:
- terreno agricolo e pastorale
- Manutenzione e gestione di:
- vegetazione spontanea
- Manutenzione e gestione di:
- impianti di irrigazione e di drenaggio, finalizzati alla regimazione ed uso dell’acqua in agricoltura
Serre mobili stagionali
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- serra compresi elementi di appoggio e/o ancoraggio
Pavimentazione di aree pertinenziali
- Realizzazione, riparazione, sostituzione, rifacimento di:
- intercapedine
- Realizzazione, riparazione, sostituzione, rifacimento di:
- locale tombato
- Realizzazione, riparazione, sostituzione, rifacimento di:
- pavimentazione esterna, comprese le opere correlate, quali guaine e sottofondi
- Realizzazione, riparazione, sostituzione, rifacimento di:
- vasca di raccolta delle acque
Pannelli fotovoltaici a servizio degli edifici
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- pannello solare
- pannello fotovoltaico
- generatore microeolico
Aree ludiche ed elementi di arredo delle aree di pertinenza mobili stagionali
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- opera per arredo da giardino e assimilate; es.:
- barbecue in muratura
- fontana
- muretto
- scultura
- fioriera
- panca
- ecc.
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- gazebo, di limitate dimensioni e non stabilmente infisso al suolo
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- gioco per bambini e spazio di gioco in genere, compresa la relativa recinzione
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- pergolato, di limitate dimensioni e non stabilmente infisso al suolo
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- ricovero per animali domestici e da cortile, voliera e assimilata, con relativa recinzione
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- ripostiglio per attrezzi, manufatto accessorio di limitate dimensioni e non stabilmente infisso al suolo
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- sbarra, separatore, dissuasore e simili, stallo biciclette
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di:
- tenda
- tenda a pergola
- pergotenda
- copertura leggera di arredo
- Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento
- elemento divisorio verticale non in muratura, anche di tipo ornamentale e similare
Manufatti leggeri in strutture ricettive
- Installazione, riparazione e rimozione
- manufatti leggeri in strutture ricettive all’aperto:
- roulottes
- campers
- case mobili
- imbarcazioni e assimilati
Opere contingenti temporanee
53. Installazione, previa Comunicazione Avvio Lavori, nonché interventi di manutenzione, riparazione e rimozione per i quali non è necessaria la Comunicazione di:
-
- Gazebo
- Installazione, previa Comunicazione Avvio Lavori, nonché interventi di manutenzione, riparazione e rimozione per i quali non è necessaria la Comunicazione di:
- stand fieristico
- Installazione, previa Comunicazione Avvio Lavori, nonché interventi di manutenzione, riparazione e rimozione per i quali non è necessaria la Comunicazione di:
- servizi igienici mobili
- Installazione, previa Comunicazione Avvio Lavori, nonché interventi di manutenzione, riparazione e rimozione per i quali non è necessaria la Comunicazione di:
- tensostrutture, pressostrutture e assimilabili
- Installazione, previa Comunicazione Avvio Lavori, nonché interventi di manutenzione, riparazione e rimozione per i quali non è necessaria la Comunicazione di:
- elementi espositivi vari
- Installazione, previa Comunicazione Avvio Lavori, nonché interventi di manutenzione, riparazione e rimozione per i quali non è necessaria la Comunicazione di:
- aree di parcheggio provvisorio, nel rispetto dell’orografia dei luoghi e della vegetazione ivi presente
Osservazioni sugli interventi liberalizzati
Innanzitutto va precisato che le opere “liberalizzate” vanno realizzate comunque nel rispetto delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e di tutte le normative sull’attività edilizia applicabili:
- norme antisismiche
- norme di sicurezza
- norme antincendio
- norme igienico-sanitarie
- norme sull’efficienza energetica
- norme di tutela dal rischio idrogeologico
- disposizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio
Inoltre, va evidenziato che l’elenco delle opere e degli elementi oggetto di intervento non è esaustivo.
Detto ciò, analizzando attentamente gli interventi relativi alla manutenzione ordinaria non troviamo grosse sorprese: sono inclusi tutti gli interventi di sostituzione, rinnovamento e riparazione di vari oggetti (infissi, pavimenti, intonaco, ascensore, ecc.) e dei vari impianti (elettrico, idrico, gas, illuminazione, estrazione fumi, ecc.).
E’ inclusa tra gli interventi di manutenzione ordinaria l’installazione anche di controsoffitti non strutturali, mentre per quelli strutturali sono previsti solo la riparazione e il rinnovamento.
Quindi, chi ad esempio deve realizzare un controsoffitto in cartongesso non strutturale per esigenze estetiche e/o per alloggiare faretti o strip led non ha bisogno di alcun permesso, ma può operare direttamente, avvalendosi ovviamente di figure specializzate che rilascino le dovute certificazioni post operam (dichiarazione di conformità, ecc.).
La manutenzione di tutti gli impianti domestici è consentita, ma risulta anche possibile installare ex-novo i seguenti impianti, senza alcun permesso:
- antenna TV – antenna parabolica
- antenne per la ricezione di altri segnali (es. internet banda larga in 4G, Wi-Max, ecc:)
- impianto di climatizzazione (condizionatori d’aria, ecc.) e relative canalizzazioni
- illuminazione esterna
- impianti antincendio
In merito alle pompe di calore, non ci sono grossi dubbi: è ammessa l’installazione (oltre alla riparazione, sostituzione, rinnovamento e messa a norma) di pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW.
Ascensori e montacarichi di vario genere sono installabili senza titolo, purché non creino nuovi volumi e non alterino la sagoma dell’edificio.
Relativamente alle aree ludiche e all’arredo delle aree di pertinenza, il glossario prevede espressamente la realizzazione di opera per arredo da giardino, come ad esempio:
- barbecue in murature
- fontana
- panchina
- giochi per bambini e relative recinzioni
- ecc.
Espressamente prevista anche la realizzazione di gazebo e pergolati, purché di limitate dimensioni e non stabilmente infissi nel suolo.
E’ possibile anche installare senza alcun permesso tende e pergotende di cui molto spesso si discute.
Infine, relativamente ai manufatti leggeri in strutture ricettive all’aperto, nessun permesso sarà richiesto per
- roulottes
- campers
- case mobili
- imbarcazioni
-
assimilati
Ristrutturazioni nei condomini, prorogato al 9 marzo l’invio dei dati
La proroga riguarda gli interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica condominiali oltre a rette per asili nido e a spese sanitarie
Ai fini dell’elaborazione della dichiarazione precompilata 2018, il termine previsto (28 febbraio) per la trasmissione dei dati riguardanti le spese per:
- gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati su parti comuni di edifici residenziali
- le rette per la frequenza degli asili nido
- le spese sanitarie rimborsate
è stato prorogato al 9 marzo 2018.
Lo ha comunicato l’Agenzia delle Entrate (provvedimento del 27 febbraio 2017) a seguito dell’esigenza manifestata da alcune associazioni di categoria, rappresentative dei soggetti obbligati alla trasmissione dei dati relativi alle spese sopra elencate.
La proroga riguarda esclusivamente i dati relativi alle spese sostenute nel 2017.
I soggetti interessati
Avranno tempo fino a venerdì 9 marzo 2018:
- amministratori di condominio, per trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle spese sostenute nel 2017 dal condominio per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica, effettuati sulle parti comuni, nonché per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo delle parti comuni dell’immobile oggetto di ristrutturazione
- asili nido, pubblici e privati, per trasmettere i dati relativi alle spese sostenute nel 2017 dai genitori, per ciascun figlio, per il pagamento di rette relative alla frequenza dell’asilo nido e di rette per i servizi formativi infantili. La proroga riguarda anche la comunicazione dei dati relativi agli eventuali rimborsi erogati
- enti, casse e società di mutuo soccorso aventi esclusivamente fine assistenziale e fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale, che nell’anno precedente hanno ottenuto l’attestazione di iscrizione nella relativa Anagrafe, nonché altri fondi, comunque denominati, per trasmettere i dati relativi alle spese sanitarie rimborsate per effetto dei contributi versati, nonché i dati relativi alle spese sanitarie rimborsate, che comunque non sono rimaste a carico del contribuente. La proroga riguarda esclusivamente i rimborsi erogati nel 2017.
Ristrutturazioni condomini, gli adempimenti dell’amministratore
In riferimento alla trasmissione telematica dei dati relativi agli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica su parti comuni di edifici residenziali, ricordiamo che l’art. 2 del dm 1 dicembre 2016 ha stabilito che gli amministratori di condominio devono trasmettere all’Agenzia delle Entrate, entro il 28 febbraio di ciascun anno (termine ad oggi prorogato al 9 marzo), una comunicazione contenente i dati relativi alle spese sostenute nell’anno precedente dal condominio con riferimento:
- agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali
- all’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo delle parti comuni dell’immobile oggetto di ristrutturazione
Viene precisato, inoltre, che nella comunicazione devono essere indicate le quote di spesa imputate ai singoli condòmini.