
L’utilizzo delle fibre di lino ha avuto larga diffusione in tutte le epoche sia in Europa che in Asia.
Per ottenere il cosiddetto “tiglio” o fibra, i fusti di Lino sono estirpati, raccolti in piccoli fasci e messi ad essiccare. Si procede poi alla macerazione che avviene con la distribuzione dei fasci o mannelli sul terreno, dove subiscono l’azione alternata della pioggia, della rugiada notturna e del calore diurno, oltre all’attacco dei microrganismi.
Bagnatura ed essiccazione si susseguono ripetitivamente per alcune settimane.
La macerazione può avvenire anche tramite immersione dei fusti in piccoli bacini o corsi d’acqua o in contenitori adatti nei quali l’acqua e i microrganismi possono indurre la decomposizione del fusto.
Con la macerazione inizia la parziale decomposizione del fusto, che facilita la successiva separazione delle fibre dalla parte legnosa.